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Diego Roel - Argentina

Traduzione e presentazione a cura di Antonio Nazzaro






La riscoperta della poesia di Robert Walser, poeta svizzero-tedesco nato nel 1878 e morto nel 1956, avviene negli anni Settanta. Prima era visto come lo scrittore degli scrittori in quanto apprezzato soprattutto da colleghi e letterati e si sottolineavano i motivi tipici della sua poetica, l’idea del servire, la passeggiata e la peculiarità dei suoi microgrammi, la tarda lirica.

 

Per la poesia del poeta argentino Diego Roel, la figura del poeta svizzero si trasforma in un vestito quasi necessario per raccontare il proprio mondo visto però attraverso il filtro della poesia dell’autore elvetico. Per mettere in versi testi che, nonostante i titoli di cattedrali, luoghi, amiche e amanti di Walser, raccontano la realtà poetica di Diego Roel. Questo gli permette l’uso di un io lirico che si trasforma anche in io-oggetto grazie appunto all’artificio di raccontare la “vita” di Robert Walser

 

Il territorio dell’argentino non è Buenos Aires ma la provincia dove da diversi anni ha scelto di vivere. In queste poesie la sensibilità e la poetica si dispiega in una forma molto misurata e costruita in un modo che, se anche si nota il lavoro di “pulizia” dei testi, non danno mai l’idea dell’artificio ma piuttosto di un’emozione contenuta e distribuita in sonorità e ritmi armonici.

Un alter ego quello di Walser che serve al poeta per avere luoghi reali ma fittizi dove raccontare i suoi di luoghi. Un gioco di scambio di personalità che dà vita a una poesia colta ma abbordabile anche per chi non abbia la minore idea della figura poetica di Robert Walser.

A dimostrazione dell’effettività dell’operazione poetica di Diego Roel è il XXXVI Premio Internazionale di Poesia Fondazione Loewe, probabilmente il più importante nel mondo della poesia latinoamericana.

 

 

Waldau

 

Su carta da buttare, su

ritagli di giornali e riviste,

scrivo con la matita - con una calligrafia

minuscola – poesie e racconti.

 

Il mondo s’è dimenticato di me.

Io ho dimenticato il mondo.

 

Adesso tutto mi sembra

infinitamente magico.

 

*

 

Waldau

 

Sobre papel de desecho, sobre

recortes de diarios y revistas,

escribo a lápiz -con una letra

minúscula- poemas y relatos.

 

El mundo se olvidó de mí.

Yo me olvidé del mundo.

 

Ahora todo me parece

infinitamente mágico.

 

**

 

Cielo addormentato

 

Il sole non è un falco di vetro.

La luce non ci sta in un bicchiere.

 

Guardate: sono un piccolo ciottolo.

Meglio: un filo di polvere.

Non: quell’ombra sul fiume.

 

Sono quell’ombra

nel fondo del fiume.

 

*

 

Cielo dormido

 

El sol no es un halcón de vidrio.

La luz no cabe en un vaso.

 

Miren: soy un pequeño guijarro.

Mejor: una mota de polvo.

No: aquella sombra en el río.

 

Soy aquella sombra

en el fondo del río.

 

**

 

Chiesa romantica di Amsoldingen

 

L’acqua del bacino

si è riempita di fiori.

 

Mi sono immerso cercando

le luci dell’autunno.

 

E ho sognato pesci di nebbia,

l’impronta indistinguibile

di bianchissimi cavalli.

 

*

 

Iglesia románica de Amsoldingen

 

El agua del embalse

se llenó de flores.

 

Me sumergí buscando

las luces del otoño.

 

Y soñé con peces de niebla,

con la huella indistinguible

de blanquísimos caballos.

 

**

 

Gli uomini sono lupi

 

Dopo una improvvisa caduta

sono apparso nel mondo.

 

Il mio corpo è un flauto che attraversano

lontani venti.

 

In questa battaglia

voglio volare come un cavallerizzo.

 

*

 

Los hombres son lobos

 

Después de una brusca caída

aparecí en el mundo.

 

Mi cuerpo es una flauta que atraviesan

lejanos vientos.

 

En esta batalla

quiero volar como un jinete.

 

**

 

Lettera a Therese Breitbach

 

Cara amica,

mi scuso se non faccio altro che passeggiare

mentre altri lavorano ed esercitano

le loro serie professioni.

 

Lo riconosco sono un inutile.

 

Preferisco uscire in strada e vedere

quello che s’agita lì fuori.

Preferisco perdermi nel bosco,

buttarmi sotto un abete centenario:

lì ti ho incontrato una volta, ricordi?

 

Sinceramente mi scuso.

 

Orami lo sai, lotto con un profondo dolore.

Non posso fare altro che passeggiare tutto il giorno

e ascoltare in silenzio quello che mormora il paesaggio.

 

Non hai mai sentito quello che si dicono i passeri

un istante prima del temporale?

 

Anche tu dovresti uscire e perderti

negli stretti sentieri.

 

*

 

Carta a Therese Breitbach

 

Querida amiga,

me disculpo por no hacer más que pasear

mientras tantos otros trabajan y ejercen

sus serias profesiones.

 

Lo reconozco, soy un inútil.

 

Prefiero salir a la calle y ver

lo que se agita allá afuera.

Prefiero perderme en el bosque,

tumbarme bajo un abeto centenario:

allí te encontré una vez, ¿recuerdas?

 

Me disculpo sinceramente.

 

Ya lo sabes, lucho con un profundo dolor.

No puedo hacer más que pasear el día entero

y escuchar en silencio lo que murmura el paisaje.

 

¿No has oído nunca lo que se dicen los pájaros

un instante antes de la tormenta?

 

Tú también deberías salir y perderte

en los estrechos senderos.

 

**

 

Quello che dico è un enigma

 

Siamo appena un’immagine.

 

Guardate il punto dentro il cerchio

osservate questo mobile punto fisso.

 

Tutto quello che se ne va ritorna

 

Non sentite nelle ossa

il peso del pianeta?

 

Dimenticate le forme del mondo.

 

*

 

Lo que digo es un enigma

 

Somos apenas una imagen.

 

Miren el punto dentro del círculo:

observen ese móvil punto fijo.

 

Todo lo que se va retorna.

 

¿No sienten en los huesos

el peso del planeta?

 

Olviden las formas del mundo.

 

**

 

I

 

 

 

II

 

Si alza la mia mano e cancella

la tenue luna d’inverno

 

II

 

Se alza mi mano y borra

la tenue luna de invierno.

 

 

III

 

In questa remota regione

imito canzoni di una volta

 

III

 

En esta comarca remota

imito canciones de antaño.

 

XIX

 

Riposo sotto gli abeti.

La mia bocca aspira e poi lascia andare

la gelata fragranza del bosco.

 

 

XIX

Descanso bajo los abetos.

Mi boca aspira y luego suelta

la fragancia helada del bosque.

 

 

 

Tutte le poesie appartengono alla silloge I quaderni perduti di Robert Walser, Libros Visor Editorial, Spagna, 2024.

 

 

 

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