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Fabrizio Lombardo – inediti

  • almanacco
  • 24 lug
  • Tempo di lettura: 2 min
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***

 

fare ordine per mettere a fuoco gli oggetti, i lutti,

per catalogare quel mondo dal di dentro.

la Fiat 127 verde, la curva della Tosa a 250 Km orari

di Mario Andretti e la fotografia della Lotus nera

con la pubblicità JP special, l’assassinio di Moro.

la paura, quella soprattutto, dentro alle case



 

***

 

potremmo immergere le mani nell’acqua sporca

della pozzanghera appena fuori casa

lasciarla cadere sui vestiti poi decidere il punto

dove colpire questo dolore che ci trasciniamo da giorni.

seguiamo i rumori delle strade dietro i palazzi

fingiamo che nulla sia accaduto, che nessuno abbia sparato.



 

***

 

Il cielo ristagna basso, resta a filo

dell’orizzonte, raggruma le case nel rosso cupo

di un’altra sera fatta di nebbia.

Un tonfo. Qualcosa che cade come a fare spazio

nel vuoto. Un corpo ancora, a terra.




***

 

sono passi di una voce ben riconoscibile

i tuoi, risuonano nel vuoto delle scale del condominio

è l’ora in cui rientri dalla fabbrica. è novembre fuori

e la stufa di ghisa fatica a scaldare l’appartamento.

i logaritmi che non riesco a domare. il rischio di una nuova

cassa integrazione senza sapere come tenerci in equilibrio.

 

guardo dal vetro su questo frecciarossa, la pioggia

e le campagne allagate tra Roma e Firenze.

arriva così, un dolore che non ti aspetti/ che stratifica la memoria

di chi si fa vecchio e non è più capace di dominare il tempo.

 


 

***

 

scudo e memoria la lametta con cui incidevi

il braccio. spilla e orecchino. prove di coraggio

per sembrare più grandi. poi solo Ian Curtis

ti è sembrato avere senso. ricordo la voce di tuo padre.

le pillole rosse passarti accanto/ fare come non esserci/ scegliere

l’incognita sbagliata nelle equazioni che non riuscivamo

a risolvere per essere rimandati a settembre.

 



 


 

Fabrizio Lombardo (Bologna, 1968) ha fondato nel 1994 “Versodove, rivista di letteratura”. Ha pubblicato Carte del cielo, (VersodoveTesti, 1999), di quello che resta (Fara,1998), Confini provvisori (Joker, 2008) e Coordinate per la crudeltà (Kurumuny 2018) finalista al Premio Pagliarani e al Premio Tirinnanzi. Tra le antologie in cui è inserito si segnalano: Il grande blu, il grande nero (Transeuropa), Sesto Quaderno di Poesia Italiana (Marcos Y Marcos), Ákusma (Metauro) Parole di passo (Aragno), Parola Plurale (Sossella). Suoi versi sono apparsi su Il Verri, Poesia, Tratti, Atelier, La clessidra, L’Ulisse. Ha curato, con Niva Lorenzini, il volume Yellow, di Antonio Porta (Mondadori). Suoi testi sono tradotti in francese, inglese, greco, slovacco, serbo croato e spagnolo. Lavora occupandosi di libri e librerie.



 

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