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Costruire su macerie: Luca Ariano e Carmine De Falco

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  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 5 min

Luca Ariano e Carmine De Falco alla Maratona Poetica di Bologna in Lettere 2025

Luca Ariano e Carmine De Falco alla Maratona Poetica di Bologna in Lettere 2025

 

 

Sappiamo che la Poesia è per definizione indefinibile, cioè non distinguibile per temi o stili. Tuttavia, la pratica quotidiana, che è sempre un confronto diretto con il Canone (concetto sfuggente e controverso ma inevitabile in qualunque discorso critico), è giocata sulla tensione tra l’esigenza di riconoscibilità di un testo come Poesia e l’indispensabile ricerca personale, cioè la necessità di trovare la propria voce all’interno di questo territorio difficilmente mappabile.

 


Quale è, secondo voi, il punto di equilibrio fra queste diverse esigenze, che possiamo forse definire Tradizione e Innovazione? 

 

Vi sono vari fattori che portano alla creazione di una poesia. Si è detto e scritto tanto sulla famosa “ispirazione” che sicuramente è alla base di una scrittura ma che deve avere dietro un pensiero, una riflessione, in sintesi una poetica che può avere varie sfumature: visione del mondo, della società, della vita, della morte, dell’amore, dei sentimenti. La poesia, e quello che vi sta dietro, non deve per forza essere univoco. 

Per portare l’esempio concreto de I naufraganti (Luca Ariano e Carmine De Falco, “I Naufraganti” (Industria & Letteratura 2025), si tratta di un vero e proprio progetto di scrittura con una sua specifica struttura e una sua orchestrazione che muove l'intreccio delle poetiche dei due autori, simili per obiettivi, ma a volte anche molto divergenti sia per stile che per il loro modo di posizionarsi tra i poli di tradizione e innovazione. Per questo, oltre a voler trasmettere un messaggio, si è cercato un bilanciamento tra gli stili e i contenuti, e il raggiungimento di una “via di mezzo” tra innovazione e tradizione con vari registri all’interno della stessa opera.

 

Quale è, nella vostra esperienza, il senso e la specificità del fare poesia oggi?

 

Come già anticipato per noi la poesia è trasmettere un messaggio sperando venga raccolto, dare una testimonianza del nostro tempo e della nostra epoca e l’idea di scrivere una raccolta a quattro mani è di per sé un atto che prende le distanze dal solipsismo di un poeta ripiegato sul proprio ego ma è la scelta di un noi, a quattro mani e a due voci, teso verso una collettività.

 

 

In quale modo pensi che il vostro lavoro si inserisca in questo ambito, alla luce delle tue più recenti pubblicazioni? 

 

I naufraganti è il secondo capitolo di un progetto di scrittura a quattro mani, iniziato del 2012 con I resistenti, e che non sappiamo al momento se avrà un seguito. Se la poesia non è facilmente programmabile né si può incasellare in schemi e percorsi prestabiliti, ancora più difficile è prevedere lo sviluppo di una scrittura in poesia a quattro mani che non sia una semplice antologia di due voci. Sicuramente anche in questo libro confluiscono stili e poetiche di Luca Ariano e Carmine De Falco che mettono un po’ da parte il loro percorso per lavorare insieme in un comune intento poetico

 



Potete presentare un testo che vi pare rappresentativo della vostra poetica e spiegare brevemente perché?

 

 

*

 

 

C’è sempre una prima volta,

di quelle che lasciano insonni

prima di una partenza, taglia

il respiro sulle scale. Quasi un anno

dopo una cena di festa, come il primo

appuntamento e in bocca il sapore

di altri grani, capelli da sfiorare nel buio

di padiglioni quando finì l’estate.

Non sai quando la rivedrai… risposte

con voci registrate, e quell’algoritmo conosce

i tuoi passi che non ritrovi nel retro di botteghe.

Dove sono quelle sezioni?

Nessuno si è accorto come in autostrada

scivoli tra bancali di nebbia e la brina

si confonde alle pareti.

 

È l'ultima volta che non saprai

mai, in un eterno presente che capire

non sai. L’ultima non viene, la volta

che passi registra, la prima paghetta,

il giorno prima, buio, silenzio, per la prima volta

la gente che canta andrà tutto bene,

in appartamento il vuoto, l'immenso,

la guerra per prima che non ti aspettavi,

la diretta; il giorno, la luce, la prima emergenza

la bolla che esplode la ruota

che gira non prima, la droga, il sogno,

l'airone, non scordarti mai, il giorno primo,

una volta fa male, la prima marchetta,

costretto in appartamento, il buio

il silenzio, la gente che canta. Vuoto l’immenso

la guerra che prima la vedi, diretta

in tv, il fumo, la droga, il sonno, l’airone.

per alcuni la prima e ultima è volta.

 

 

Questo testo è rappresentativo del nostro metodo di lavoro e di come le due voci si sviluppano intorno a un incipit e a un tema comune, riecheggiandosi e dissolvendosi in una poetica comune.

 

 

 

 


Luca Ariano (Mortara, 1979) vive a Parma. Di poesia ha pubblicato: Bagliori crepuscolari nel buio (Cardano 1999), Bitume d’intorno (Edizioni del Bradipo 2005), Contratto a termine (Farepoesia 2010, Qudu 2018) oltre a testi presenti in varie antologie. Ha curato Vicino alle nubi sulla montagna crollata (Campanotto 2008) e Pro/Testo (Fara 2009). Nel 2012 per le Edizioni d’If è uscito il poemetto I Resistenti, scritto con Carmine De Falco, tra i vincitori del Premio Russo – Mazzacurati. Nel 2014 per Prospero Editore ha pubblicato l’e-book La Renault di Aldo Moro con una prefazione di Guido Mattia Gallerani. Nel 2015 per Dot.com.Press-Le Voci della Luna ha dato alle stampe Ero altrove, finalista al Premio Gozzano 2015. Nel 2018 per Qudu è uscita una nuova edizione di Contratto a termine con la prefazione di Luca Mozzachiodi. Sempre nel 2018 ha curato il convegno su Pier Luigi Bacchini a Parma. Gli atti sono stati pubblicati nel 2022 per Ladolfi editore (Quel problema del cielo). Nel 2021 per Il Leggio Editore nella collana di Gabriela Fantato ha pubblicato La memoria dei senza nome con una prefazione di Alberto Bertoni e un’intervita di Luigi Cannillo. È redattore di Atelier e di Versante Ripido. Dirige per Bertoni la collana di poesia PoesiaLab. Organizza numerosi eventi a Parma. Sue poesie sono tradotte in francese, spagnolo e rumeno.

Carmine De Falco, esperto di comunicazione digitale, lavora come webmaster per l'Agenzia dell’Unione Europea per l’Asilo a Malta. Ha pubblicato le raccolte Linkami l’immagine (Fara 2006), Loop Vernissage (in Specchio poetico – Fara 2007), Italian Day (Kolibris 2009), I Resistenti, scritta a quattro mani con Luca Ariano (edizioni d’If 2012), Città bianca (in Zenit poesia – La Vita Felice 2015) e Meduse di Dohrn (Bertoni editore 2020).

Suoi testi sono presenti in numerose antologie, blog e riviste letterarie, tra le altre “Trivio”, “Le voci della Luna”, “Levania”, e nei volumi Nella Borsa del Viandante, Attraverso la Città, Pro/Testo, AlterEgo Poeti al MANN, Poeti da Secondigliano, Poesia a Napoli ed. 2022, Napolesia.



 


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