
- 26 mar
- 2 min
Dario Marelli su Rivelazioni d’acqua di Camilla Ziglia
La parola prima della poetessa lombarda non è esile, come la definisce lei con pudica eleganza, bensì forte, incisiva, scintillante come le Rivelazioni che ci porta. I suoi versi non vogliono rassicurare il lettore ma scuoterlo e portarlo in una dimensione altra rispetto al paesaggio lacustre preso a prestito per narrare le vicende e le passioni della vita. Sono versi folgoranti, brevi, scintille di luce che portano a galla verità nascoste fra le acque del lago: “attorno a qu

- 26 mar
- 2 min
Elisa Longo, Inediti da La doppia lievitazione del pane
La doppia lievitazione del pane Prima di imparare a parlare guardavo mia nonna ammassare la doppia lievitazione del pane era l’altare della pazienza. Dal forno in processione un asse di legno le pagnotte cotte allo squarcio il segno della croce sulla crosta. Sotto nuvole a grana grossa quando all’orizzonte non c’è anima viva è il posto più adatto per sedersi sbalordire della solidità dell'aria ribilanciare per sottrazione un umano e l'invisibile La mia voce steccata da lacci,

- 21 mar
- 4 min
Tania Di Malta, La poesia civile del Realismo Terminale, fra accatastamento e sciame digitale
La trasparenza e i dispositivi hanno cambiato gli uomini e il loro modo di pensare. Alla comunicazione in presenza, alla capacità di analisi e alla visione del futuro si sono sostituiti interlocutori fantasmatici immersi in un presente continuo e sempre visualizzabile attraverso uno schermo. Il soggetto capace di annullarsi in una folla che marcia per un’azione comune, ha ceduto il passo a uno sciame digitale di individui anonimi ed isolati, che si muovono disordinati ed impr

- 21 mar
- 2 min
Mauro Macario su Si resta sempre altrove di Stefano Vitale
Caro Stefano, venerdì o sabato ho ricevuto il tuo bellissimo libro. Domenica pomeriggio l'ho letto lentamente ma senza mai staccarmi neanche per un attimo. Questo è un piccolo miracolo perchè di solito con la poesia contemporanea la mia soglia d'attenzione è piuttosto bassa. Ma riflette la rara capacità di far assorbire -perchè di questo si tratta- i versi che si gustano come un aperianima distinguendosi dall'omologazione vigente conquistando una lingua poetica originale e pe

- 21 mar
- 1 min
Viviane Ciampi, su L'opera nuda di Mauro Macario
Questo Opera nuda ultimo nato di Mauro Macario è un libro folle, smisurato, principalmente una sorta di elegia amorosa e sue liturgie che andrebbe letto tra volute di fumo (parlo da non fumatrice) e sopra un divano rosso per rendere omaggio a Eros e perché la vita è – suo malgrado – un potente afrodisiaco nonostante il tempo irrefrenabile che ci rende agonizzanti. Sarà per questo che il poeta la percepisce a tratti (mi perdoni il neologismo) agonisiaca? La prefatrice Anna Leo

- 1 mar
- 11 min
Nicola Farina, Mensura temporis (racconto)
La finestra aperta cigolava sollecitata dal vento, fornendo alla stanza intermittenti getti di aria vergine. Ora, lui si trovava supino, con le mani giunte dietro la nuca, a fare da scomodo cuscino a una testa riottosa. Era evidente che necessitava d’altro. Si alzò e, sfidando il freddo della piccola stanza, si ritrovò alla scrivania. Buttò giù poche righe, stralcio di un testamento morale ricco ancora di mille altre intenzioni. Soddisfatto, si pulì dei brandelli della notte