Elisa Longo, Inediti da La doppia lievitazione del pane
La doppia lievitazione del pane
Prima di imparare a parlare
guardavo mia nonna ammassare
la doppia lievitazione del pane
era l’altare della pazienza.
Dal forno in processione
un asse di legno
le pagnotte cotte allo squarcio
il segno della croce sulla crosta.
Sotto nuvole a grana grossa
quando all’orizzonte non c’è
anima viva
è il posto più adatto per sedersi
sbalordire della solidità dell'aria
ribilanciare per sottrazione
un umano e l'invisibile
La mia voce steccata da lacci,
nel corsetto mi assottiglia la vita.
L’alito imbottigliato a morte
abbocca al fiato del primo venuto
(pur di prendere aria)
Ho bisogno di andare di corpo
in corpo sbottonarmi
parola per parola.
E non so se sia più definitivo
esalare l’ultimo respiro o gonfiare il petto.
Se non fosse così dolce
il tuo succhio da vampiro
tutto sarebbe definitivo.
Invece stillo sangue goccia a goccia
e quando scarseggia spremo ancora
per il tuo piacere e per il mio.
Per una volta staccami la testa.
Siedi accanto a me sul dondolo
il giardino sfrontato gramma le stagioni;
quest'autunno cede il passo e avanza
di colore intenso l'arancio della zucca
oltre la nebbia che smussa le cascine
la terra sbocconcella acini d'uva e fichi
il grano risorge mentre muore.
Torniamo sui nostri passi
per vedere se siamo cresciuti di piede
facciamo a pugni con le foto
speriamo che il filo entri nell'ago al primo colpo
come se tutto non fosse
un calcolo delle probabilità
diciamolo pure una divisione.
Ai primi freddi del mattino
quando l'alba infiamma, mi arrendo
alla giacca sulle maniche corte
alle scarpe chiuse, alla cura.
Il merlo si pavoneggia in giardino
io zampetto briosa nei guanti
con il fare ritrovo sapore.
Ho imparato a potare le rose
portare aria al fusto
godere del giallo pastoso,
sostengo l'appassire
senza sentire la morte,
coltivo la speranza del bocciolo
la delicatezza dello stare accanto
Biografia
Elisa Longo è una narratrice. Dice di sé di essere una donna cresciuta in sella a una mula. Pubblica con Stefano Donno di “I Quaderni del Bardo Edizioni” Buttate la poesia tra le gambe di una donna che passeggia . La mia prima silloge che viene anche tradotta in inglese con testo originale a fronte. Pubblica la raccolta di racconti Come se qualcuno vi vedesse nudi.
“La poesia per me è la ricerca continua di una parola che calza a pennello, della forma giusta per bilanciare il testo, dell’aderenza alla strada e alla vita quotidiana, il risuonare della musica in cui siamo immersi.”
Performer, autrice e giornalista free lance, collabora con la rivista poetica Tam Tam Bum Bum con la rubrica “La parola sperimentale” che si occupa di poesia contemporanea e intersemiotica tra le arti. Inoltre è ideatrice di format per la diffusione della cultura e della poesia. Ecologista, nella vita come nell’arte si batte per la parità di genere collaborando con diverse Case delle Donne, per i diritti civili e sociali.
La sua ultima raccolta di poesie s’intitola Ho sbagliato tutto perché lo vedevo con i miei occhi , l’introduzione è curata da Enrico Marià e la copertina è del fumettista Alessandro Baronciani. La raccolta affronta il tema della perdita dei punti di riferimento nella contemporaneità.
“Mi piace leggere, studiare, giocare, imparare quello che non so di non sapere. La creatività è il modo in cui ho scelto di stare con cor-aggio nelle infinite combinazioni che la vita mi presenta. Il mio motto è Siete voi la mia Poesia, perché da soli siamo, ma insieme cresciamo.”
(Foto di Elena Ruffato)
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