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Matteo Piergigli - Inediti

  • almanacco
  • 12 giu
  • Tempo di lettura: 2 min

per consumarci insieme

 

per consumarci

insieme dopo lunga attesa

ho ritrovato le tracce

all’inizio eravamo io e te

ad imparare il silenzio

che nel nulla c’è tutto



*


la notte sui muri

così esposti nei lividi

ti voglio adesso

senza sole o arcobaleni

dentro gli scomparsi



*


è un gioco

nella cieca luce

promettevi leccata

con lingua morbida

la sera il dolore

della gente

che chiamavi amore



*


preghiere tese

come lenzuola al vento

sopra di te Maggio nel cielo

che raschia il ricordo

scava il nulla mi rifugio

sussurrando il tuo nome



*


debole il rimpianto

di una riparazione

sottrai qualcosa

chiusa nei cassetti

la solitudine arriva

la sera parla d’amore

un eterno aspettare

spiegazzate le lenzuola



*


l’ho lasciata lì seduta

dietro di me tra muri

grigi e cavi pieni

di corrente gli anni

sono passati le vittorie

le sconfitte



*


tornerai ogni giorno

i tuoi capelli l’orizzonte

la voce il silenzio

a mani aperte scaldavi

la terra con le cenere



*


alla fine sarai li

nel verso che non dura

più nuda del peccato

la parola addio

non esiste un sospiro

travestito per chiamarlo

amore



*


fa finta di morire

torna indietro viva

dalla guerra sogno

il tuo regno con i resti

del giorno erba pettinata

fiori spaccati nel cemento



*


ognuno ha un ritorno

nel luogo un esercizio

di distanza niente

è unico tutto è uno

al culmine del crollo



*


sarà la poesia a leggervi

ipotizzare altro un cancello

dietro una casa vedendo

con occhi l’universo

che vede che è, iniziato

da lontano chiude l’ombra

della terra



*


non chiede il silenzio

dalla casa bisogna stare

lontani lungo un ritorno

consumato esilio perché

il passato è l’unico presente



*


qualcosa diventa altro

restano i versi un sorriso

stanco respira piano

verrà a dare il cambio

unico testimone fa sabbia

dei passi e buio e silenzio

di persiane



*


il tuo nome intorno

non rimarrà traccia

tradito da se stesso

raccolgo la crepa

per quando arriva

il gelo





Matteo Piergigli (4 Agosto 1973) è nato a Chiaravalle (An), risiede a Monte San Vito (AN). Si diploma nel 1992, quattro anni di vita militare come ufficiale dell’Esercito e dal 1999 è impiegato tecnico presso un’azienda che gestisce il Servizio Idrico Integrato nella Provincia di Ancona.Nel 2015 pubblica Ritagli (Casa Editrice Kimerik), nel 2016 la raccolta Notos a cinque mani (Aletti Editore) e Ritagli 2 (Arduino Sacco Editore).Nel 2016 e 2017 partecipa a due ritiri poetici della Samuele Editore e Laboratori Poesia.Sempre nel 2017 viene inserito nell’antologia Laboratori di poesia – testi 2017 con altri otto autori (Samuele Editore).Nel 2019 pubblica La densità del vuoto (Samuele Editore).

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