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Di nebbie e luce. Sulla poesia - 7

  • almanacco
  • 8 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

Riflessioni di Massimiliano Bardotti




I pioppi sul bordo dell'Epte, Claude Monet, 1891
I pioppi sul bordo dell'Epte, Claude Monet, 1891


7.

 

 

Si potesse avere il coraggio di essere finalmente gentili fino in fondo, teneri tanto da sembrare folli, diventare davvero troppo buoni, come si sente dire, sei troppo buono, come un difetto. Ecco, essere tremendamente difettosi, tanto da essere finalmente buoni.

Ma non lo sentiamo quanto grida la nostra coscienza? Come abbiamo fatto a diventare così sordi? E ciechi e insensibili? Capaci di sopravvivere a tutto, indifferenti a ogni atrocità, ogni meschinità. Capaci addirittura di giustificarle, di trovare ragioni per cui può essere giusto uccidere, distruggere, sterminare. Prendere posizione e poi difendere la propria posizione. Diventare dei tifosi.

C'è una violenza intorno a noi, nell'aria che respiriamo, una violenza che mi fa paura. Si sente in ogni respiro. L'aria è cambiata, da un po'. Dovremmo sentire tutto il dolore, la paura e lo smarrimento persino di una zanzara, un attimo prima di schiacciarla. Invece siamo capaci di scuoiare vivo un gatto e di misurare quale strage di bambini ha più peso.

A volte credo di non farcela, a volte penso che il mio cuore si fermerà, finalmente. Cesserà di battere e potrò tornare, o andare, ancora non ho capito, dove mi sembra di abitare davvero, un posto del quale sento la nostalgia. Ma se penso questo subito mi si bagnano gli occhi, subito un'altra malinconia mi avvolge e guardo questo cielo benedetto e meraviglioso, guardo le mie due gattine, che mi insegnano ogni giorno qualcosa di nuovo della tenerezza. Di quanto desiderio di bene può esserci in un cuore solo. Guardo mia moglie e so che senza di lei farei una gran fatica a vivere, lei mi aiuta a sopportare tutto, e sono così egoista da sperare di morire prima di lei.

E poi prendo i libri, i libri dei miei amati poeti, e leggo ad alta voce, e mi sembra di sentire chiara la voce degli angeli costruttori di bellezza. Penso a quanti mi vogliono bene e sono così tanti e io so di non meritarlo anche se molti diranno non è vero, lo meriti, io so di non meritarlo. Ecco perché so anche che la linfa che scorre segreta, non vista, e nutre ogni radice, è amore, è una linfa d'amore. La pioggia che bagna di notte terre aride da troppo tempo, è amore. Le stelle sono il dono d'amore di un Dio innamorato. Ogni atomo della bellezza che nel mondo si squaderna è qui per dirci che siamo profondamente amati da un Dio che è tutto amore, è folle d'amore, e l'ultima parola sarà una parola d'amore.

 

E ci commuoverà.

 

E se pensate che per credere vere queste parole si debba essere folli, e allora così sia! Diventiamo davvero abbastanza folli da essere buoni, gentili, teneri. Abbastanza folli da amare e perdonare tutti, soprattutto i nostri nemici.

Mi sembra che in molti si dicano pronti a uccidere per difendere quello che hanno, pochi coloro che sono pronti a morire per difendere il bene degli altri, soprattutto dei più deboli.

 

Oggi potrebbe nascere la nuova vita.

 

 


 

Ci si ritrova in un abbraccio ed è una sorpresa più grande la scoperta improvvisa che ci eravamo persi, rispetto a quella di ritrovarsi. In un abbraccio, nel corpo di un altro, un corpo sconosciuto in fondo. Che nulla sappiamo di noi e dei nostri nervi, figurarsi delle vene di un altro, delle ossa che sostengono in piedi la corporatura di un essere vivente.

Il momento in cui qualcuno si avvicina e ti abbraccia è un momento velocissimo. Accade tutto in fretta. Poi sei abbandonato in quelle braccia nuove e ti senti salvo. Ecco, forse non ci pensiamo mai in maniera limpida, ma è così che sogniamo di morire.


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