Regina Ramos - Uruguay
Traduzione di Antonio Nazzaro
della silloge Gastonomia de olvido, Editorial Pen en el hielo, Uruguay, Montevideo, 2022
Fame
(La) Pizarnik è un uccellaccio dalle piume azzurre.
E becco d’inchiostro
Radice ultima
di paese
in Times New Roman 12
che ha messo sulla tavola la ricetta chiamandola scorie:
…avrebbe voluto essere Rimbaud o Baudelaire ma senza sofferenze, perché vivo.
- Posso scrivere della fame?
- No.
Allora scrivo:
voglia di oblio.
Hambre
(La) Pizarnik es una pajarraca de plumas azules
Y pico de tinta.
Raíz zaguera
pueblerina
en Times New Roman 12
que puso sobre la mesa la receta llamándola escorial:
…hubiera querido ser Rimbaud o Baudelaire pero sin sus sufrimientos, qué vivo.
- ¿Puedo escribir del hambre?
-No.
Entonces escribo:
antojo de olvido.
Briciole
Prendere ricordi
Nella certezza si concentra un sapore
non l’appetenza.
Ogni scarto è un intento
galassia o cocci.
Puliamo per tornare ad essere
e così l’unica costante
è la fame.
Migas
Tomar recuerdos.
En la certeza se concentra un sabor
no la apetencia.
Todo desecho es intento
galaxia o añicos.
Limpiamos para volver a ser
y así lo único constante
es el hambre.
della silloge Señuelo, Editorial La Coqueta, Uruguay, Montevideo, 2020
Dispiacere
Si perdono le forme
con un sussulto di nitidezza.
Il corpo è chi parla tutto il tempo
un corpo è una biblioteca incendiandosi.
Dopo aver graffiato il senso
resta la preda della stanchezza,
preda data
al pianto rabbioso
per volerlo tutto.
Preda d’amore.
Schiava del paradiso.
Displacer
Se pierden las formas
con un sobresalto de nitidez.
El cuerpo es el que habla todo el tiempo
un cuerpo es una biblioteca incendiándose.
Luego de haber arañado el sentido
queda la presa del cansancio,
presa entregada
al llanto rabioso
por haberlo todo.
Presa de amor.
Esclava del paraíso.
Ragnatela
Scrivere perché non basta pregare.
Tessere il pentagramma serico dai buchi
che stanno tra due segreti.
Ceca in un angolo bianco la strategia
perché la saggezza arriva quando non serve a nulla.
Sul vetro lucente del bicchiere che sopporta
la capriola si proietta
quella delle dita ansiose di sentire.
Scrive perché non gli basta pregare.
Nel tessuto inutile
acchiappa i giocattoli con cui imparerà a morire.
Telaraña
Escribir porque no alcanza rezar.
Tejer el pentagrama sedoso por los huecos
que están entre los dos secretos.
Ciega en un ángulo blanco la estrategia
porque la sabiduría llega cuando no sirve para nada.
En el vidrio espejado de la copa que soporta
la pirueta se proyecta
la de los dedos ansiosos por sentir.
Escribe porque no le alcanza con rezar.
En el tejido inútil
atrapa los juguetes con los que aprenderá a morir.
della silloge: 23 veces out, Editorial Yauguru, Uruguay Montevideo, 2017
Sui ferri di cavallo
Ho il magnetismo della campagna stampato sulla maglietta
Aro quando sprono la foglia che rumina
La Femme Natura Fatale.
Sono scherzose lontre polso e parole
che si tuffano veloci davanti alla minaccia dell’oblio e
trascinano terra dentro la lettera.
Dolce nelle zampe mi si aggancia qualche verso
a volte si posa a testa in giù come un tordo,
tordo verso riflessivo.
Pezzo del puzzle della notte bohemien
o aquila posata sull’ombù esistenzialista.
Sono di legno
acacia
di pascolo-gramigna.
Ho le mani ruvide con aroma di eucalipto
ma a volte madre selva.
La donna insetto.
Negata d’eleganza
con desolazione di stamberga in rovina e robustezza di montagna.
Per me non s’è fatta grazia o istrionismo,
sì, un obbiettivo e un intento.
C’è un manto di prateria che ricopre un frammento
quello che mostro soltanto mostro quando digrignano i denti
quando burla la città:
valore.
Sobre herraduras
Tengo el magnetismo del campo estampado en la remera.
Aro cuando taconeo la hoja que va rumiando
La Femme Natura Fatale.
Son chistosas nutrias pulso y palabras
que se zambullen presurosas ante la amenaza del olvido y
arrastran tierra hacia adentro de la letra.
Sobona en los garrones se me engancha algún verso
a veces se posa cabizbajo como un tordo,
tordo verso reflexivo.
Pieza del puzzle de la noche bohemia
o águila posada en el ombú existencialista.
Soy de madera
acacia
de pasto-gramilla.
Tengo las manos ásperas con aroma a eucaliptus
pero a veces madre selva.
La mujer bicho.
Negada de elegancia
con desolación de tapera y robustez de monte.
Para mí no se hizo la esbeltez o el histrionismo,
sí un objetivo y un intento.
Hay un manto de pradera que recubre una pieza
esa que solo muestro cuando asoman los dientes
cuando burla la ciudad:
valor.
Regina Ramos nasce a Dan José de Mayo, Uruguay, nel 1992. È poeta e professoressa di letteratura diplomata nell’ Instituto de Profesores Artigas. I suoi tre libri pubblicati hanno avuto riconoscimenti in diversi Premi Nazionali di Letteratura: 23 veces Out (Yaugurú, 2017) ha vinto il premio come Opera Prima tra i “Premios Nacionales de Literatura” dato dalla direzione del Ministero della Cultura uruguagio (2019), Señuelo (La Coqueta, 2020) ha avuto una menzione nei “Premios Nacionales de Literatura” (2021) e Gastronomía de olvido (Pez en el hielo, 2022) ha vinto la borsa per la pubblicazione chiamata “Amanda” dell’Istituto Nazionale delle Lettere della DNC| MEC. Suoi testi sono presenti in antologie nazionali e internazionali di poesia contemporanea.
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