Di nebbie e luce. Sulla poesia - 6

6.
Se non abbiamo coltivato la pace nei nostri cuori, sarà inutile pronunciare la parola "pace".
Se coltiviamo la pace dentro di noi, la nostra presenza sarà sufficiente, il silenzio fecondo. E da quel silenzio, allora, potranno nascere davvero parole nuove, parole d'amore. Parole finalmente capaci di far accadere quanto cantano. Parole tornate in accordo col principio dell'universo, quel verso innamorato scagliato come una freccia verso il cielo, a ferire il cuore stracolmo di benedizioni e grazie. Benedizioni e grazie che scenderanno su di noi, a inebriarci. E più il cuore del cielo si svuoterà, più sarà colmato. Perché l'amore non resiste e colma tutto ciò che si vuota di sé. Allora sarà chiaro finalmente l'amor che move il sole e l'altre stelle, e sorrideremo, noi, in accordo con la prima creatura del tempo, in accordo con l'origine della vita, in armonia con tutte le creature di ogni tempo e dimensione. Senza più parlare d'amore, ma con amore.
Finalmente lo vedremo, ne riconosceremo il volto. E che sorpresa! Che sorpresa, quando ne intuiremo i lineamenti e li scopriremo così tanto, tanto, familiari.
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