Di nebbie e luce. Sulla poesia - 3

3.
La poesia guida e la seguo come Dante segue Virgilio. Sono stanco, ma il cuore si accende di una luce nuova ogni volta che devo partire per andare a leggere poesia da qualche parte, o per fare laboratori o più semplicemente, perché sempre di questo si tratta alla fine, a portare la mia testimonianza d'innamorato. Perché a me è solo questo che mi tiene in piedi. Sono innamorato. Di mia moglie, della poesia, dei miei amici (molti sono poeti e poetesse). Della mia famiglia (che è molto molto allargata). Della meditazione, dell'amor che move il sole e l'altre stelle. Del mandorlo e del ciliegio, della quercia. Del cielo notturno stellato, dell'ormai faticoso risveglio mattutino. Sono innamorato del mio destino. E della mia vocazione che mi impone di cantare la bellezza, l'amore. E malgrado ogni giorno si faccia sempre più difficile, quasi impossibile, sopportare tutto il dolore che da ogni centimetro del mondo sgorga e sgomenta, non smetto di essere grato e innamorato. E di sentirmi amato. Sento che Amore mi ama attraverso molte delle Sue creature. E la poesia è misura e meraviglia di questo Amore.
Spero di incontrare molte e molti di voi nelle prossime settimane. Spero si possano leggere e ascoltare poesie meravigliose. Spero si possa condividere la nostra follia d'innamorati tanto da contagiare il mondo!
Dice Bobin, descrivendo una felce attraversata dalla luce del sole, che le visioni ci sono, a mancare sono i nostri occhi. Ecco. Spero non manchino più. Perché un occhio che trabocca bellezza ne sparge tutta intorno. E noi abbiamo bisogno che la bellezza trabocchi dagli occhi, dai cuori, di tutti.
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