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Paolo Artale Da Esterno con radure (inedito)


*

non ho immaginato mai

come una successione di bucaneve

prende nessuna consistenza

né il proprio corpo nell’aria

tocca sull’allungarsi specifico

delle rare forme di dolore

e rientrando dopo noi

riduce questo il colore di nube

*

e poi tocchi la vertebra

al principio della soglia

togli luce sull’arrampicarsi

uguale agli altri anni sopra

l’edera dei pochi insetti visibili

non so mai dirti che lontano

oppure qui la sensazione esterna

si stacca a fatica e sparisce

*

i piani esterni delle ossa

opprimente questa fuoriuscita

di tutte le persone e anche

la solitudine delle prime gocce

di pioggia mentre rubiamo i fiori

le tue mani non hanno

niente a che vedere con la presa

debolmente stretta della sera

*

l’erica assorta per sempre

fra una certa quantità di erbe

ha a disposizione tutte le specie

di luce prima della sera

mantieniti intatta come la polvere

che non muta il suo leggero

spostarsi anche non vorrei provassi

il disagio delle tazze dopo la colazione


*

sono più stabili i narcisi

doppi ma per i frantumi

c’è da attendere qualcosa

e non negare il tuo rapporto

odoroso che stende

sui ripiani l’estate inarrivabile

direi che adesso possiamo

tornare dove è breve la collina

*

perché l’acqua dirime

un numero di terre appropriate

una particolare propensione

con le mani adatte all’uso

e la costruzione da cui

inconosce la fine d’agosto

chi non nutre il desiderio

di segnare la strada per memoria

*

erigere qualcosa e poi ammirare

la lenta sparizione della calce

ci credevamo immovibili sui piani

di terra pronte ai lasciti estivi

siamo sicuri è questo il dovere

intorno alla notte fatta di qualsiasi

rumore dato dallo sbocciare

e la corsa al riparo dei cani

Notizia

Paolo Artale, nato a Busto Arsizio nel 1966, vive a Cantello (VA). Ha fatto parte di diversi gruppi poetici e ha partecipato a numerose letture pubbliche. Suoi testi sono apparsi, tra l’altro, su “L’Ulisse”, rivista on-line per la quale ha intervistato Antonella Anedda; sulle riviste “Resine”, “Atelier”, “La clessidra”; su “poeticodiario”, Lietocollelibri; su “ Le vie della letteratura”, puntoacapo Editrice; su “almanacco punto”, rivista on-line della puntoacapo Editrice. Dal 2010 al 2012 ha tenuto, in co-conduzione, un laboratorio di poesia per conto di un’associazione culturale. Dal 2002 al 2005 è tra gli autori di “invisibile voce”: poesia a teatro contro la guerra.

Da diversi anni, sta approfondendo la conoscenza della letteratura dell’ottocento, soprattutto italiana e francese e della letteratura americana e inglese del Novecento. Dal 2015 collabora con “puntoacapo Editrice” di Alessandria.

Ha pubblicato: ”La stagione sconosciuta”- Centro Stampa (1998); “L’abbandono” – EOS Editrice (1999) prefazione di Marco Merlin; “Una specie di quiete”- Dialogolibri Editore (2008); “Gli incanti”-Book Editore; “i meli”- puntoacapo Editrice (2014), prefazione di Valeria Serofilli.

Ha ottenuto diversi riconoscimenti sia per l’edito che per l’inedito, tra i quali: la silloge “i meli” ha ottenuto la “menzione” alla XXVII edizione del premio “Lorenzo Montano”, sezione inediti.

un testo tratto dalla raccolta inedita “conversazioni in giardino” ha ottenuto la “menzione” al XXIX premio “Lorenzo Montano”. La silloge “conversazioni in giardino” ha ottenuto la “segnalazione” al XXXIII premio “Lorenzo Montano”, sezione inediti. Ha ricevuto una “menzione speciale” alla XXVI edizione del premio “Ossi di seppia” con 7 testi inediti.

Hanno scritto di lui e della sua poesia: Angelo Lorenzo Crespi, Lorenzo Scandroglio, Giorgio Romussi, Fabio Simonelli, Marco Merlin, Giuliano Ladolfi, Manrico Zoli, Jacopo Marchisio, Valeria Serofilli, Emanuele Andrea Spano, Tito Cauchi, Raffaele Piazza.

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