Michela Silla - 3 inediti e selezione
*
Ho venduto tutto l'oro, porto
gli orecchini che mi hai regalato.
Fammeli amare nel tempo – chiedo
a qualcuno (forse a Dio) –
negli anni che erigono case,
cullano fiori nuovi.
Ho sedici grammi d'oro e
sto dicendo addio.
Lo sa quanto vale l'oro al giorno d'oggi?
Sono appoggiata al bancone
e sento i fiati incollati
alla spilla fiore, ai ciondoli
soli dorati.
Non so di chi fosse la collana
sulla bilancia, cosa abbia visto;
so com'è lasciare un amore
vulcano, tornare indietro e
trovarlo spento.
*
Il ragazzo che vende oro mi vede
diversa, più curata;
eppure mi sono vestita al buio,
ho indossato le calze sbagliate
quelle marroni col vestito
bianco e nero.
Non sono mai stata attenta
ai particolari, ma con te
mi perdo nei dettagli, conto
a uno a uno gli sbagli.
*
Il sole tramonta per l'alba, l'inizio
e la fatica, la gioia antica
di chi apre gli occhi e i primi rintocchi
delle campane, le rondini folli di luce.
Il sole non tradisce
la promessa del ritorno, perché si dica giorno –
in cambio del buio.
Selezione di Poesie da Cosa c'è di vero nelle città di mare, CartaCanta, 2024
Janas
C’è sempre vento, i tetti bassisotto il cielo aperto e vastosi inchinano
davanti a chi è rimastoin questa terra di azzurro e malìe;
il mare chiama,
ma la città è campo vuotoferito dal soleche scava muri di case invecchiate.
Dove sono ora le fate,i canti di sirene, le foreste?
Non torni più, non torni più
se segui la voce di fata o strega –l’onda alta sui telai d’oro;
e puoi vedere o fuggiresembra dire la voce.
Vuoi vivere o fuggire?
Soffiate ancora,Janas dalla pelle chiara
quasi trasparente,
su fronde di quercestelle gigantesche
sulle teste di chi vuole vedere
e cerca senza paural’allegria che tuona,coraggiosa e dura.
*
La collana di perlee il cartone di vinocompagno fedele.
Sul muretto il corpo riposa,lo sguardo gelato si fermasopra tutto:
vede niente o la rosa?
*
Ti ho vista per strada,avrei potuto fermarti
confidartiche ti ho scritto una poesia.
Che cosa vuoi che sia! –mi avresti risposto,
l’alito d’alcool, il perdimento.
Sono a pezzi anch’io(ti ho detto una bugia); scorre, scorre la mia poesia
*
La testa sulle mie ginocchia
occhi farfalla
volto alba
dove tutto inizia
Ora e e sempre.
Mi chiedi le rondini dove vanno,
se si perdono.
*
Guidi piano accanto a me,alzi il volume della radio.
Insieme aspettiamo(ma non lo ammettiamo)
l’istante di Chopinche spalanca il cielo scuro.
E siamo ancora vivi.
Michela Silla, nata a Cagliari nel 1984, è laureata in Lettere e ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Filologia, Letteratura italiana, Linguistica. Attualmente vive a Firenze e insegna italiano lingua seconda e strategie creative per gli insegnanti di lingua. Ha pubblicato Limpida a guardare (Transeuropa Edizioni, 2022) e i suoi testi sono apparsi in alcune riviste letterarie. È attiva nel panorama culturale e artistico di Firenze dove cura la rassegna poetica “Il prodigio della lingua nella poesia”.
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