Giovanni Granatelli - Cinque inediti
OFIUCO
Come si piega la luce
verso la cruna dell'anno
- un addio radente,
una musica acuta
intorno alle sagome
di cemento e di acciaio,
tra gli spazi degli alberi
messi a tacere.
Chiamami, nominami,
scaccia i serpenti
ancora una volta:
qui tutto svanisce
prelevato dal buio.
ASSOLO
Impara:
un ordine del giorno
per l'ingresso di gennaio:
la scomparsa maculata
del rosso dentro il giallo
nelle foglie che precipitano
sulla polvere domestica:
un ultimo assolo -
un ultimo sublime
filo esile di musica
prima che la polvere
chiuda anche la fine.
FUGGITIVE
Le stelle in fuga -
scagliate verso i margini
da probabili esplosioni,
espulse dal sistema
(origine - galassia)
a velocità vertiginose,
adesso fuori luogo,
alla deriva,
le tue inorganiche sorelle
di gas e di metalli,
le tue mute portavoci:
lungo il filo spinato
e la nostalgia e la ferocia.
DAL GELO
Dal gelo verso il gelo
con acustiche metalliche:
un circolo vizioso -
ma intanto qui la luce
riguadagna altro terreno,
svolge i propri compiti
dilatandosi tenace.
Tu rimani dove arrivano
criptate fra i rumori
le notizie delle gemme.
TRACCE
Perché il dolore
è un cane fedele
- sbava sui giorni
la sua fredda retorica,
prende a morsi le ore
senza alcuna fatica
e fiuta - scova i suoi simili,
si avvinghia alle zampe
e attacca alla gola.
Per questo tu bara,
confondi le tracce:
che strusci il suo muso
su stoffe di festa,
che annusi di te
una stregua allegria.
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