Fernando Della Posta - Tre inediti
- almanacco
- 11 giu 2024
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Delle età dell’oro
restano sembianti che non hanno
parole per distinguere, docili e sfrontate,
il gigliato sangiuseppe delle processioni,
la gorgogliante chimica dei tini, il ghigno
della buona gente indaffarata, da tutta
la pena silenziata degli esclusi
necessaria per issarli a piedistallo; tutta
la miseria di quel mondo evaporato sotto
sudari di calcina e coppi esplosi.
Anche la spremitura dell’olio più buono
lascia la spoglia crepata del frutto,
ogni sublime resta irripetuto.
Via della croce
Solo un dio che avesse ben saputo della propria forza
sovrumana, avrebbe sostenuto tanto spasso
di centurioni, di vagabondi, di meschine
figurette all’unico spettacolo concesso loro in vita
dai sommi patriarchi. Ma, per esempio, tutti i miei
vicini che sopportano ogni giorno, anche il solo
pensiero che i figli possano intristirsi
nei gorghi senza fine della noia da riempirsi,
i mancati mancamenti nel tenersi saldi
nel distrarsi dal pensiero di rovina,
sono imprese, il cui peso, tuttavia, nemmeno la storia
del Giove più trionfante sul dolore lenirebbe.
*
Facile scrivere poesia ai morti,
difficile scrivere ai vivi, questo io
così chirurgo infliggerebbe schegge
in uno specchio messo a bella posta
come scudo. Aprirebbe casse
di torace, le frantumerebbe dell’amore
severo diamantino insostenibile,
quello che nemmeno Dio perdona.
Fernando Della Posta è nato a Pontecorvo(FR) e vive a Roma. In poesia, ha pubblicato: L’anno, la notte, il viaggio (Progetto Culura 2011), Gli aloni del vapore d'Inverno (Divinafollia 2015), Cronache dall’Armistizio (Onirica 2017), Gli anelli di Saturno (Ensemble 2018), Voltacielo (Oèdipus 2019), Sembianze della luce (Ladolfi 2020), Sillabari dal cortile (Macabor 2021), Ricostruzione delle favole (Pequod 2022) e Diario dell’approdo (Arcipelago Itaca 2024).
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