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#cosaleggeleditrice: “Favole della Notte” di Melina Scalise

Ho sempre definito “libri da comodino” tutta quella serie di pubblicazioni universali, di riflessioni, più o meno lunghe in grado di aprire mondi e pensieri nello spazio onirico. Detta così può apparire pomposo, in realtà è una forma per dire che ci fanno sognare, un po’ di più rispetto alle solite narrazioni dei romanzi.




Il libro scritto da Melina Scalise e illustrato coi dipinti di Francesca Magro pubblicato nel 2022 per Töpfeer è un ulteriore salto qualitativo del “libro da comodino”.

Innanzi tutto la casa editrice deve il suo nome al pedagogo e artista a tutto tondo Rodolphe Töpfeer che inventò la graphic novel e si occupa solo di libri illustrati in dialogo con parole interessanti e mai banali.

Questo volume, già dal titolo “Favole della notte” afferma con forza il suo contenuto: si tratta di  favole scritte nei giorni della quarantena, una per ciascun giorno, per non stare soli nella notte. Notte non intesa solamente come periodo temporale di assenza di luce, ma anche come spazio nel quale poter immaginare. La notte con la sua coperta di stelle che unisce tutti i popoli, tutte le età e tutte le solitudini del mondo. La notte che abbraccia gli sguardi e i corpi. E così ci vengono narrate con uno stile sapientemente ritmico e talvolta cantilenato a mo’ filastrocca vicende più o meno reali.





 


Ci sono favole lunghe e altre molto corte, ci sono animali e oggetti incantati e incantanti, c’è la natura e ci sono i sentimenti. 

Tutte in fondo, portano a riflessioni sul nostro presente, sulla percezione del mondo circostante e sul nostro valutare il peso delle cose, delle parole.




I numeri, il loro susseguirsi, il loro essere infiniti diventano giochi di parole e al tempo stesso allegorie dell’ affannarsi umano. 

Nate per dare conforto nel momento pandemico, oggi, in un mondo in evoluzione e fatica a riconoscersi come tale, queste favole diventano veicoli di pensiero, riflessione e motore di nuova energia.



Il volume si chiude con “La fiaba in bianco”, un invito a guardare sempre oltre, a non fermarsi e al movimento di ricerca, un dipinto di Magro raffigurante la sua notte e una pagina per il lettore, perchè possa lui stesso scrivere la sua favola.





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