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carrera


Eccoci, il primo mercoledì di questo nuovo percorso che (è) sarà #cosaleggeleditrice e ho deciso di dedicarlo a un volume uscito lo scorso anno, più precisamente a chiusura del 2022, "Il tempo dei Morti" di Alessandro Carrera edito da Moretti&Vitali Editori srl. . Il fatto che il volume non sia fresco di stampa mi permette di fare un piccolissimo discorso che nel tempo si ripropone: i libri non sono oggetti deperibili. Non occorre avere la foga di vedere recensioni letture riconoscimenti a pochi mesi dall'uscita; al contrario quando il libro fa parlare (scrivere) di sè anche dopo tempo è la conferma che funziona, che ha qualcosa per cui le persone si fermano a riflettere, (sia per la forma del testo o sia per il contenuto). E ancora più importante: i libri ci sopravvivono sempre. Per questo occorre avere cura di ciò che si produce. .



Ora entriamo nel mondo di Carrera. Il volume pur essendo stato composto in più di 30 anni è esile: 96 pagine compresi paratesti, prefazione e intervista. Esile ma densissimo. E molto particolare. Alla prima lettura mi ha richiamato subito il Teatro di Beckett, ho immaginato il suo Godot che vaga nelle vie descritte da Carrera. Come scrive bene Franco Nasi nella prefazione c'è un filo conduttore che lega tutti i brani e tutti i personaggi che parlano nel libro, ma io personalmente ho ritrovato l'uomo-Carrera e l’ansia dell’essere nonostante tutto ciò che ci attraversa. L’impossibilità di seguire tutti i pensieri che affollano le nostre menti e gli spettri che li incarnano e che li fanno vivere. Non tanti personaggi, quindi, ma i timbri e il sentire di tutti quei fantasmi che popolano la mente (e lo spirito) di chi scrive. Quel susseguirsi mai rettilineo dei pensieri all'interno di una mente acuta percorsa non solo dal sapere ma anche dalle esperienze. Voglio dire che nello svolgersi della narrazione interna si può vedere come il vivere tra due mondi (quello pratico e quello creativo) crei dissidio, talvolta opposizioni, con posizioni che dialogano in un continuo interrogarsi e rimbalzarsi, alla ricerca del silenzio. Una lotta impari con ciò che ci abita.




. Il volume ha in appendice a cura di Andrea Bajani una delle più belle interviste che ho letto negli ultimi tempi: un vero e proprio dialogo intorno alla scrittura, allo stile, i lettori, la percezione e la riuscita. Una visione chiara e sincera al di là delle classificazioni di genere dello scrivere. .






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