Di nebbie e luce. Sulla poesia - 8
- almanacco
- 11 apr
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Riflessioni di Massimiliano Bardotti

8.
Io sto coi morti da quando sono nato, quindi non chiedermi da che parte sto. Sto con le carni che non hanno più le ossa, sto coi brandelli di vite abbandonate.
Poi con chi piange voglio stare, perché piangere mi viene. Chi piange mi è famiglia. Sto con chi prega e con chi tace.
Sto con chi ancora può morire e sono sempre in meno, perché per morire bisogna prima essere vivi, e per vivere bisogna avere un cuore, un cuore che non sia una pietra, un cuore che batte, trema, sanguina. Ci vuole un cuore e la sua compassione.
Sto con chi non ha altro desiderio che la pace e ogni giorno la prova a coltivare. Con i gesti, con le parole. Ne ho visti e ascoltati troppi nominarla invano, chiamarla con la voce, per poi chiamare la violenza e crederla sorella.
Sto con chi appena sente la parola guerra prova un senso di nausea, di ribrezzo.
E sto con chi non mi chiede da che parte sto, ma si siede al mio fianco, e non vuole sapere da che parte sto, vuole solo starmi accanto.
Nemmeno io voglio sapere nulla, ti invito solo alla preghiera, a meditare insieme, a contemplare un giglio, al silenzio, alla pace, a un pensiero di luce. Ti invito al tuo gesto di tenerezza, qualunque esso sia. Invito e chiamo la tua fede, qualunque essa sia. Disarmiamoci insieme
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