W.H. Auden, da Oratorio di Natale
Traduzione di Vanni Bianconi
AL PRESEPIO
1
Maria
Chiudi gli occhi tuoi luminosi che il mio sguardo
vigile mette a repentaglio; fuggi la mia cura
protetto dalla sua tenera ombra: cos’altro
potrai scorgervi se non la mia paura?
Il mio amore ripete ciò che più vuole negare, lo so.
Chiudi l’occhio tuo luminoso.
E dormi. Cos’hai imparato dal ventre che ti ha partorito
se non un’ansia che tuo Padre non può sentire?
Dormi. Cosa potrà fare per te la carne che ti ho dato
o il mio amore di madre, se non distoglierti dal Suo volere?
Perché per insegnare a Suo Figlio il pianto fui scelta io?
Dormi, Piccino mio.
E sogna. Nei sogni umani la terra sale al Cielo
dove non si ha bisogno di pregare né ci si sente soli mai.
Nelle tue prime ore di vita qui, hai già scelto
di quale morte morirai?
Tra quanti attimi ti incamminerai sulla Via Dolorosa?
Sogna, almeno ora.
2
Primo Mago
Guidati dalla luce di un’inusuale stella,
abbiam cercato in ogni dove.
Secondo Mago
Girando a vuoto
per giorni e giorni, un solitario drappello
in preda ai dubbi, i rimproveri, la noia, l’ignoto.
Terzo Mago
Per gole asfissianti.
Primo Mago
Su laghi piani,
Secondo Mago
tundre intense, inerti mari.
Terzo Mago
Tra folle vacue e ronzanti silenzi,
Primo Mago
sotto archi diroccati e davanti a vetrine,
Secondo Mago
contando i chilometri,
Terzo Mago
e gli errori assurdi.
I tre magi
O qui e ora il nostro infinito viaggio ha fine.
Primo pastore
Nessuno di noi ha mai lasciato il luogo in cui è nato,
Secondo pastore
abbiamo vissuto un giorno solo, ma ogni giorno,
Terzo pastore
abbiamo percorso mille chilometri ma calpestato
solo l’erba che sta tra la casa e il lavoro e ritorno.
Primo pastore
Ci siamo sentiti spesso soli senza essere mai soli.
Secondo pastore
La solitudine familiare al povero è sentire
che la famiglia dei vicini, il suo modo di vestire,
parlare, mangiare, amare e odiare,
è indistinguibile dai suoi.
Terzo pastore
Stasera per la prima volta i cancelli del carcere
si sono aperti.
Primo pastore
Musica e luce improvvisa
Secondo pastore
hanno interrotto la nostra routine condivisa
Terzo pastore
e ripulito i nostri cuori dal sudiciume del vezzo.
I tre pastori
O qui e ora il nostro infinito viaggio ha inizio.
Magi
La nostra smania arrogante di raggiungere la tomba,
Pastori
il nostro tetro desiderio di tornare nel grembo,
Magi
di non avere passato,
Pastori
non avere futuro,
Tutti
ci è negato.
Eppure a nostra insaputa l’Amore ha usato
la nostra debolezza come guardia e guida.
Benediciamo
Magi
l’impazienza delle nostre vite,
Pastori
l’indolenza delle nostre vite,
Tutti
e benediciamo i reciproci peccati, scambiando ora
Magi
l’eccezionale vanità
Pastori
con il mediocre timore.
Tutti
L’Amore ci ha liberati dal torto che isola,
riuniamo per Amore la nostra varia canzone sola,
ognuno insieme al dono a lui più confacente
porti a questo bimbo il suo corpo e la sua mente.
LA FUGA IN EGITTO
1
Giuseppe
Specchio, accoglici oltre il vetro
che l’autorità ricaccia indietro.
Maria
Eco, se i forti arrivano coprici
con una bugia pietosa o taci.
Voci del deserto
Era il giorno delle porte aperte all’opificio d’aceto
di Tenderloin Town quando ho stracciato il mio tempo;
una sconsolata istantanea fu il mio sconcio salario:
m’avete lasciato per questo, ossa elusive?
Venite al nostro tonico deserto
dove l’eternità è ricca di eventi,
poiché il barometro
segna Ahimè,
il termometro Risentimenti.
Maria
Il Regno dei Rapinatori
sta tra il Tempo e i nostri ricordi;
Giuseppe
coloro che fuggono dallo Spazio devono
traversare la landa dell’Anonimo.
Voci del deserto
Come può immaginarsi la mia paura del buio?
Se ci riuscirà si ricorderà di me,
lo sciocco che chiuse in cantina per gioco,
e il cagnolino caro gli creperà tra le braccia.
Venite al nostro deserto d’altri tempi
dove si è a un passo dalla follia;
ci trovi lacrime
per souvenir
o un’autentica malattia.
Giuseppe
Nei geyser e nei vulcani trovo
improvviso comico sollievo;
Maria
e l’avvoltoio è una manna
nell’uggiosa calura meridiana.
Voci del deserto
Gli usignoli del Padre se ne stavano al loro posto,
i giardini eran leali; ma guardali adesso.
Le strade sono imprudenti, i fiumi bruschi,
m’han sottratto gli stalloni; sussurrerò al mare.
Venite al nostro deserto ammodo
dove l’angoscia arriva per lettera,
lattine di peccati mortali
si trovano sugli scaffali
con le istruzioni sull’etichetta.
