Graziella Sidoli, Quattro inediti
Estraniamento
Ci si estranea in un pomeriggio
uguale a tanti altri prima del calare
del sole. Ci si domanda perché quel giorno
l’alba feriva le iridi ancora velate.
Poi senza sapere come, si fa subito buio.
Di quel buio senza notte perché senza risveglio.
E poi ci si allontana nella bianca immensità
da cui non si ritorna. E diciamo: grazie.
*
Llegó la peste y se llevó a mi juventud
la que quedaba - pero dicen
que no debo llorar porque ella
a demasiados les ha quitado la vida
por más poca que fuera.
Camino por las colinas, vacías
preguntándome cómo y por qué
fue que me he salvado y me quedé
sin tener más el sueño de la vida,
por más poca que fuera.
…………
Arrivò la peste e mi rubò la giovinezza
quella che rimaneva - mi dicono
che non posso piangere perché lei
a troppi tolse la loro vita tutta
per poca che fosse.
Cammino fra colline, vuote
domandandomi come mai
sia riuscita a sfuggire e restare
senza più il sogno della vita,
per poca che fosse.
(Scritta nel tempo del Coronavirus)
*
Estelas me llevo en el cuello,
de la tristeza de estos días sin tiempo
cuyos campos ya no tienen girasoles
con ojos abiertos hacia el cielo,
porque la congoja se devora la luz
de las estrellas aturdidas en el camino.
Escrita en el tiempo del Coronavirus
*
Scivolano sul mio collo scie
di sconforto nei giorni senza tempo
questi giorni di campi di girasoli
senza occhi rivolti al cielo,
perché la strage ha divorato la luce
degli astri storditi nel loro cammino.
Scritto nel tempo del Coronavirus
Ensconced
again and every day of this nefarious year
almost two, ensconced in a room my room
the only shellspace left for my small freedoms
to seek a breathing place to be to see
my few delights and the fuchsia chrysanthemums
on the window sill with across my best friends
the linden golden leaves begging me
to stay through this second wintry isolation
and to pray for the rebirth of their emerald souls
and for my weary heart to emerge once again
free, perhaps in a not too distant coming Spring.
(Coronavirus time: November 2021)
Ensconced
ancora e tutti i giorni di questo infausto anno
ormai quasi due, adagiata nella camera la mia
unica conchiglia rimasta per le piccole mie libertà
dove cerco uno spazio per respirare stare vedere
le mie piccole delizie e i crisantemi color fucsia
sul davanzale di fronte alle mie migliori amiche
le dorate foglie del tiglio che mi implorano
in questo inverno bis di isolamento di pregare
per la rinascita delle loro anime smeraldine e anche
perché il mio estenuato cuore riemerga alla sua
libertà piena, chissà in una non distante primavera.
(Tempo del Coronavirus - Novembre 2021)
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